Francesco risponde a Fabiola, che domanda come mantenere un rapporto con Dio in mezzo alla frenesia del vivere. Un solo verbo è la risposta: “Rimanere”.
Rimanere, cioè, uniti a Cristo con la preghiera, l’ascolto della Parola, l’adorazione, il Rosario. Il Papa si rivolge poi a Bertrand, entrato in Shalom perché colpito dallo “stile giovanile” della comunità. La sua testimonianza offre lo spunto per ribadire “l’importanza del protagonismo dei giovani nella Chiesa”. Laddove per giovani non si intende soloi quelli che all’anagrafe hanno qualche anno in meno ma che mantengono “uno spirito giovane”, perché “aperti” allo Spirito Santo che rinnova i cuori, la vita, la Chiesa, il mondo.
Non parliamo di giovinezza fisica, ma di giovinezza di spirito, quella che traspare negli occhi di certi vecchi più che in quelli di certi giovani! Non è questione di anagrafe. E poi un’altra cosa, come disse San Giovanni Paolo II nella Gmg del 2000, “chi sta con i giovani rimane giovane”. Se un anziano si isola, evita i giovani, invecchia prima.
“È bello e arricchente stare un po’ con i ragazzi, con gli adolescenti, con i giovani; non per ‘copiarli’, non per fare prediche, ma per ascoltarli, parlare con loro, raccontare qualche esperienza…”, sottolinea il Papa.
Come pastori, verso i giovani, dobbiamo imparare a non essere paternalisti. A volte coinvolgiamo i giovani nelle iniziative pastorali, ma non fino in fondo. Rischiamo di “usarli” un po’, per fare bella figura. Ma mi domando: li ascoltiamo davvero?
Papa Francesco richiama poi l’esempio di Madre Teresa di Calcutta che “trovava la forza di andare ogni giorno per le strade a raccogliere i moribondi” in Gesù “che ogni mattina riceveva e adorava”. Mentre, prendendo spunto dal racconto di Madalena e Jacqueline, membri della ‘prima ora’ di Shalom, ricorda i tratti distintivi della comunità: coraggio creativo, accoglienza, slancio missionario”. Caratteristiche che si ritrovano ancora oggi nelle iniziative portate avanti in vari Paesi del mondo che coinvolgono giovani, famiglie, laici, sacerdoti. “Tenete vivi questi doni”, raccomanda il Papa.