Le scuole sono chiuse! Speriamo per un tempo breve. Intanto, sembra che una delle preoccupazioni dei genitori sia ”Cosa possiamo fare per non far annoiare nostro figlio?”.
Abbiamo una incredibile paura della noia, come se fosse foriera di pericoli e negatività. Ma la noia è anche veicolo di invenzione, creatività, silenzio, ricerca… Siamo abituati a organizzare tutto il loro tempo; eppure, i poeti cantavano “l’ozio, dono degli dei". Quando i ragazzi dicono “Mi annoio” tanti genitori si spaventano. In realtà, semplicemente i ragazzi non sono allenati a organizzare il proprio stare da soli, il non aver nulla da “fare”. Anche in questa occasione, il "fare" non è "l’essere".
Non avere nulla da fare non significa eliminare le occasioni per “essere di più e meglio”. Li educhiamo a correre sempre, a spostarsi, riempire anche i più brevi attimi di una organizzazione che, inizialmente indotta dagli adulti, diventa indispensabile per loro. Ne vedo molti ansiosi già in tenera età. Anche dai loro racconti avverto il bisogno di nulla fare, di oziare, di stare una domenica senza programmi, senza fretta, senza rintocchi che limitano l'espansione del tempo... Lasciamo che sperimentino lo stare bene con se stessi, rilassarsi, distendersi. Apprezziamo l’idea di una quiete “fertile” ed iniziamo ad adottarla anche come nostro modello, cercando di inventare dei piccoli spazi da dedicare al nulla fare per caricare e rinfrancare anche il nostro ”essere migliori”. Sacrificare un po’ del fare in nome dell’essere; sacrificare un po’ della ragione in nome dell’immaginazione e del sogno; sacrificare un po’ del controllo in nome di un sano “lasciarsi andare”; sacrificare una eccessiva programmazione per “sentire” cosa ci interessa davvero. Questo tempo, un pò forzatamente, un pò con una serie di problemi a cascata, può rappresentare per tutti un'occasione per scoprire un “altro modo di vedere la quotidianità” e, perché no, la propria vita. Un caro abbraccio (a distanza) a tutti!
Enzo del Giudice .